Componenti:
La lattoferrina è una glicoproteina presente principalmente nel latte materno, ma è presente in molte secrezioni come lacrime e saliva con una forte azione chelante del ferro.
La lattoferrina è un chelante endogeno appartenente alla famiglia delle transferrine.
La lattoferrina è in grado di chelare il ferro (due atomi) a pH neutro o alcalino e di rilasciare a pH acido.
La struttura tridimensionale della lattoferrina, costituita da una singola catena polipeptidica di 692 amminoacidi, è organizzata in due lobi globulari uniti da una alfa-elica.
Ciascuno dei due lobi della proteina è costituito da due domini. La proteina è strutturata in modo tale da avere un singolo sito di legame per il ferro per ogni lobo, situato in ciascuna delle facce interne dello spazio intra-dominante.
Le proprietà leganti della lattoferrina sono sviluppate attraverso l’azione combinata di 4 amminoacidi residui identici per ciascun lobo e comprendono, oltre allo ione ferrico, un controione (normalmente un CO32-), sinergico per ogni Fe3 +. Questo insieme di ligandi è chimicamente e geometricamente ideale per un’elevata affinità di legame reversibile con il ferro e la presenza di un elemento non proteico (CO3 2) sembra essere una condizione necessaria sia per il legame, sia per il rilascio di ferro.
Caratteristiche:
Caratteristica principale della lattoferrina è di avere una conformazione molecolare tale da ospitare al proprio interno due ioni di ferro permettendo così di regolare il trasporto e l’assorbimento, nonché di aumentarne la biodisponibilità.
Si ritiene che questo sia l’unico sistema per integrare il ferro in ogni cellula del corpo umano e l’uso della lattoferrina, consentendo la sua introduzione in dosaggi molto più bassi di quelli usati fino ad ora, poiché aumenta la biodisponibilità e quindi l’assorbimento.
Attività anti-infiammatorie
Per quanto riguarda la capacità antinfiammatoria della lattoferrina, sono state notate tracce significative nella circolazione durante la fase infiammatoria, derivanti da neutrofili attivati.
Questa evidenza suggerisce che la Lactoferrina messa in circolazione agisce in modo tale da inibire l’eccessiva produzione di citochine e impedire l’eccessivo reclutamento e attivazione dei leucociti nelle aree infiammate.
Dose:
Ogni dose è di 0,15 ml. La quantità da utilizzare dipende dalla dimensione dell’area da trattare. Applicare Chelaskin con un leggero massaggio.
Frequenza:
Per le indicazioni di medicina estetica è sufficiente una applicazione immediatamente dopo la sessione.
Per la chirurgia estetica, il paziente dovrà seguire un protocollo di applicazioni domiciliari.
Indicazioni domiciliari: applicare due volte (mattina e sera) sull’area per 2/3 giorni.
Si consiglia di attendere l’assorbimento totale prima del trucco o delle bende da usare.
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